ZAFFIRO: STORIA E CURIOSITÀ DELLA PIETRA BLU PER ECCELLENZA

ZAFFIRO: STORIA E CURIOSITÀ DELLA PIETRA BLU PER ECCELLENZA

Gli zaffiri sono una varietà del Corindone e il Corindone è tecnicamente incolore: sono sufficienti minime tracce di elementi estranei alla formula chimica di base per assumere colori anche vivaci. Il colore più noto è il blu e il più raro è il “Padparascha” (arancione-rosato). Lo zaffiro designa la gradazione del blu e il rubino quella del rosso, ma rosa, azzurro, giallo, verde etc vengono denominati corindone azzurro, giallo, verde, et. I colori dei corindoni in natura sono moltissimi.
Proprio il colore è il fattore più importante nella definizione del prezzo e del valore dello zaffiro, oltre che limpidezza, luminosità e misura. In generale gli zaffiri troppo scuri o troppo chiari hanno un valore inferiore: il colore deve essere intenso e lucente. Alcune inclusioni microscopiche dette “seta” possono conferire agli zaffiri un aspetto vellutato o morbido che ne accentua la bellezza. Nei casi in cui le inclusioni si orientano in modo particolare, si presenta il fenomeno dell’asterismo: una stella a sei raggi appare all’interno della gemma come un riflesso luminoso. La gemma stellata più famosa è “la Star of India” di 563,4 ct estratta in Sri Lanka: trovata circa 300 anni fa, oggi è custodita all’American Museum of Natural History di New York.

GIACIMENTI DI ZAFFIRI NEL MONDO

Kashmir, India 1881: una tremenda slavina sulle cime dell’Himalaya porta alla luce all’altitudine di 4-5.000 mt una miniera di zaffiri. Sono gemme di un blu purissimo, che splende allo stesso modo sotto qualsiasi luce, compresa quella artificiale. Scoperto il tesoro, il Maharaja di Jammu e del Kashmir, Ranbir Singh, prende subito il controllo della zona e della miniera dichiarandosi proprietario degli scavi. Dopo 40 anni, le miniere del Maharaja sono esurite, il che contribuisce ad accrescere il mito degli zaffiri che vi si estraevano. Gli zaffiri provenienti dal Kashmir sono considerati i più belli al mondo: mostrano una vivida tonalità blu vellutata che è unica nella regione e sono tra le gemme più apprezzate per la loro rarità e scarsità. Di tanto in tanto spuntano ancora sul mercato come gemme da collezione o montati su gioielli antichi. Sicuramente stabiliscono un termine di paragone rispetto al quale vengono misurati tutti gli altri zaffiri e sono ricercatissimi.

 

Kashmir, India 1881: una tremenda slavina sulle cime dell’Himalaya porta alla luce all’altitudine di 4-5.000 mt una miniera di zaffiri. Sono gemme di un blu purissimo, che splende allo stesso modo sotto qualsiasi luce, compresa quella artificiale. Scoperto il tesoro, il Maharaja di Jammu e del Kashmir, Ranbir Singh, prende subito il controllo della zona e della miniera dichiarandosi proprietario degli scavi. Dopo 40 anni, le miniere del Maharaja sono esurite, il che contribuisce ad accrescere il mito degli zaffiri che vi si estraevano. Gli zaffiri provenienti dal Kashmir sono considerati i più belli al mondo: mostrano una vivida tonalità blu vellutata che è unica nella regione e sono tra le gemme più apprezzate per la loro rarità e scarsità. Di tanto in tanto spuntano ancora sul mercato come gemme da collezione o montati su gioielli antichi. Sicuramente stabiliscono un termine di paragone rispetto al quale vengono misurati tutti gli altri zaffiri e sono ricercatissimi.

 

 

LO ZAFFIRO TRA MITO E STORIA

Come molte gemme famose lo zaffiro blu compare in racconti religiosi e mitologici dell’antichità e simboleggia sincerità e serenità. Spesso è usato come talismano per preservare la purezza e proteggere chi lo indossa. È molto ricercato per le sue “doti “di attivazione psichica e ricerca spirituale: il suo colore (dal greco “Sappheiros”, azzurro) porta ordine e guarigione per la mente, donando forza e attenzione, capacità di vedere oltre le apparenze superficiali. È una gemma eccezionale per calmare la mente ed incoraggia l’intuizione, portando con sé leggerezza, gioia ed equilibrio. Come anello di fidanzamento rappresenta “l’amore fedele” e sicuramente “la cosa più bella”, secondo l’antico ebraico “Sappire”.

 

 

Approfondimento a cura di Sonia Basso

GIA Graduate Gemologist & Jewellery Advisor

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