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Sonia Basso
GIA Graduate Gemologist & Jewellery Advisor
Marzo 2022

Lo smeraldo: storia, caratteristiche e pietre famose

“Oro e argento fine, cocco e biacca,
Indaco, legno lucido, sereno,
Fresco SMERALDO nell’ora che si fiacca,
Da l’erba e da li fior dentr’ a quel seno
Posti, ciascun saria di color vinto,
Come dal suo maggiore è vinto in meno”.

(Dante Alighieri, Purgatorio, VII, 73-78)

Una vallata piena di fiori accoglie per la notte Dante e Virgilio prima della loro ascesa al purgatorio: fiori che splendono di colore, quanto le più belle pietre preziose. Tra queste, lo splendido e lucente smeraldo.
Le gemme nella Divina Commedia rappresentano soprattutto la Saggezza, la Bellezza e la Virtù, e hanno significati nascosti e simbolici profondi: sicuramente il Sommo Poeta ne conosceva bene il valore teologico, medicale e astrologico.
Ma da dove provenivano gli smeraldi noti ai tempi di Dante?

Gli smeraldi nella storia

Prima della scoperta dell’America, i giacimenti più antichi erano quelli egiziani, attivi già nel 3.500 A.C. ed erano situati nell’Alto Egitto a sud di Kosseir, vicino alla costa del Mar Rosso. Erano anche noti come “le Miniere di Cleopatra” perché Cleopatra ne era particolarmente attratta.
Il loro splendido colore verde era apprezzato anche nell’antica Roma e si narra che l’Imperatore Nerone usasse assistere ai giochi guardandoli attraverso una lente di smeraldo.

I principali giacimenti di smeraldo

Gli smeraldi più belli però arrivarono nel ‘500 dai mitici giacimenti dell’America latina che sono tutt’ora attivi: quelli di Muzo e Chivor in Colombia e quelli di Goias , Minas Gerais e Santa Terezina in Brasile. Apprezzatissimi oggi sono anche gli smeraldi russi (scoperti nelle miniere degli Urali a Ekaterinburg nel 1830) e quelli africani (del Transvaal, Zimbabwe e dello Zambia).
In Europa sono stati trovati degli smeraldi in Austria in Habachtal, famosi nel Medioevo, e addirittura in Italia: negli anni ’60 del XX sec., fu trovato un piccolo giacimento ora esaurito presso Pizzo Marcio.

Caratteristiche degli smeraldi

Come per il rubino, la caratteristica principale che conferisce alla gemma valore, unicità e rarità è il colore (Infatti il termine “smeraldo” deriva dal latino Smaragdus, a sua volta dal greco Smàragdos e prima ancora dal semitico Izmargad o dallo sanscrito Maragata , che letteralmente significa “ Pietra Verde”): nello smeraldo, una varietà del Berillo, il colore verde è dovuto alla presenza di Cromo, Vanadio e Ferro e può variare in seguito a vari fattori, soprattutto in base alla sua provenienza (Colombia Brasile e Zambia detengono il primato di produttori dei migliori smeraldi al mondo).
Gemme molto limpide (prive o quasi di inclusioni) che presentano un colore intenso raggiungono valori di mercato altissimi. Tuttavia, la presenza di inclusioni è importante perché testimonia l’origine naturale dello smeraldo e quindi la sua rarità.
Il taglio più amato per lo smeraldo è lo Step-Cut rettangolare, il celebre “taglio a smeraldo”: permette di proteggere la pietra e di esaltarne la tonalità e la saturazione del colore; molto utilizzato soprattutto per gli smeraldi del Transvaal e degli Urali è il cabochon.

Smeraldi famosi nella storia

Ecco alcuni degli smeraldi più famosi: il Moghul del 1695, (217,8 ct e lungo 10 cm) aggiudicato per 2,2 milioni di sterline durante un’asta di Christies; quello colombiano di 632 ct del Museo di Storia Naturale di New York; quello sul diadema dell’ex Imperatrice Farah, facente parte del Tesoro dell’Iran.
Ma ciò che rende gli smeraldi immortali sono le leggende e le credenze popolari che ne narrano il carisma e la bellezza, il potere ed il significato quasi soprannaturale: nel Buddismo lo smeraldo è uno dei Sette Tesori ed simboleggia la saggezza; per gli antichi romani era la gemma preferita da Venere, dotata di virtù rigeneranti e afrodisiache; è anche la gemma dell’armonia e secondo le antiche scritture sacre induiste migliora il benessere di chi lo possiede.

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