
Storia di IWC, tra le più iconiche maison orologiere in Svizzera
IWC racchiude in sé molto di più di un semplice acronimo in quanto fin dalle sue origini è accompagnata da uno stile unico, che converge in un insieme di storia, tecnica ed avanguardia.
È fondata nel 1868 dall’ingegnere americano Florentine Ariosto Jones, con l’intento iniziale di produrre movimenti per orologi da tasca da fornire al mercato americano.
L’istinto pionieristico di Jones lo portò a voler realizzare calibri di altissima qualità e pregevole manifattura, attingendo dall’esperienza dei maestri orologiai svizzeri.
Qualche tempo dopo conobbe Johann Heinrich Moser, un industriale che aveva da poco costruito nella zona nord-orientale della Svizzera un impianto idraulico sulle sponde del fiume Reno, in grado di alimentare le fabbriche circostanti. Da questa conoscenza nacque una collaborazione che permise di automatizzare l’ormai obsoleto sistema manuale di lavorazione, grazie ad una produzione industrializzata delle tecnologie più moderne del tempo.
In pochi anni l’azienda venne trasferita in una nuova sede, che ancora oggi custodisce la sua manifattura: Schaffhausen.
Nel 1868 nacque il calibro “Jones”, il quale ebbe una produzione di 10.000 unità all’anno esportati negli Stati Uniti. Tuttavia, Jones non riesce a soddisfare le aspettative dei suoi azionisti, e fu così costretto nel 1875 a far ritorno in America. A questo punto l’eredità dell’azienda fu trasferita nelle mani del manager Frederick Francis Seeland.
Nel 1880 una famiglia locale di Schaffhausen, i Rauschenbach rilevano interamente IWC: fu così che per le successive quattro generazioni International Watch Company sarà affidata al loro controllo. In questi anni vengono realizzate le prime vendite di una grande novità del tempo:
gli orologi da polso.
Nel 1905 Ernst Jakob Homberger, dopo aver sposato la figlia più giovane di Rauschenbach, successivamente alla morte del suocero, diventa unico proprietario della manifattura.
Con quest’ultima successione International Watch Company darà alla luce orologi destinati a fare la storia.


PILOT’S WATCHES: IWC E IL RAPPORTO CON L’AVIAZIONE
Nel 1936 nasce la prima famiglia di orologi IWC PILOT’S WATCHES, ispirata al mondo dell’aviazione: presentava un quadrante che riprendeva i cockpit degli aerei dell’epoca, insieme a caratteristiche necessarie ad avere un’estrema precisione di vitale importanza per la sopravvivenza di un pilota, come il vetro anteriore infrangibile con la capacità di resistere alle variazioni di temperatura all’interno della cabina, e l’iconico puntatore a forma triangolare per impostare l’ora del decollo.
Successivamente fu sviluppato il Big Pilot con un diametro di 55 millimetri, quadrante essenziale con riferimento alla strumentazione di bordo ed una corona di maggiori dimensioni a forma conica, semplice da usare essendo manovrata dai piloti con spessi guanti.
Nel 1948 fu creato quello che viene considerato il più famoso degli IWC Pilot’s Watches, il Mark 11, omaggio alla British Royal Air Force. La sua caratteristica principale era di avere una cassa realizzata in ferro dolce, per garantire protezione dai campi elettromagnetici che potevano compromettere la precisione ed un corretto funzionamento durante il volo. Era molto importante anche il fissaggio del vetro anteriore, fissato in modo tale da non doversi rompere in caso di perdita di pressione. All’interno del quadrante si trovavano elementi luminescenti, i quali garantivano una corretta visibilità in ogni condizione di luce.


Successivamente intorno agli anni Novanta IWC Pilot’s Watches compì ulteriori passi importanti nel mondo delle complicazioni dell’orologeria moderna: sviluppò un cronografo che consentiva simultaneamente di misurare due brevi periodi di tempo, consacrando IWC come manifattura di riferimento per la realizzazione di cronografi solidi ed estremamente precisi.
La produzione di questo iconico modello ci porta fino ai giorni odierni, dove IWC sviluppa il Ceratanium, una speciale lega brevettata leggera ed infrangibile come il titanio ed allo stesso tempo resistente ai graffi come la ceramica.
Nel 2019 viene presentato il Pilot Watch Double Chronograph Top Gun Ceratanium, consolidando la partnership di IWC con la leggendaria US Navy Fighter Weapons School, rimanendo l’unica maison orologiera svizzera a possedere la licenza per produrre orologi da aviatore per la US Navy.
PORTUGIESER: UN’ICONA DELL’OROLOGIERIA
Negli anni Trenta del Novecento IWC produceva un orologio da tasca con una meccanica particolare che all’epoca veniva considerato l’orologio più preciso al mondo.
Una cassa con un metallo più “tenero” rispetto all’acciaio classico, che permetteva all’orologio di avere una meccanica più fluida e un ottimo livello di precisione.
Inizialmente le dimensioni degli orologi da polso avevano delle dimissioni ridotte, mentre questo particolare meccanismo era nato come orologio da tasca, dunque di dimensioni importanti.
Successivamente una compagnia di navigazione di Lisbona chiese a IWC di realizzare una serie di orologi da polso con questa meccanica, proponendo una dimensione ridotta, la quale però non poteva essere realizzata, in quanto avrebbe modificato le caratteristiche di precisione.


Ecco che la compagnia decise comunque di acquistare questi movimenti e nacque il Portugieser, orologio dotato di una cassa tonda voluminosa di 41,5 millimetri in contro tendenza con lo stile del tempo (cassa piccola rettangolare). Questo orologio era dotato di un’ottima leggibilità, montava un movimento da tasca ad estrema precisione e una corona di carica posizionata sul lato destro.
Dovettero passare circa sessant’anni prima che questo modello venisse apprezzato dal pubblico internazionale, diventando così un’icona dell’orologeria mondiale.
Nel 1993 venne presentato il Portoghese Rattrappante, modello a carica manuale che presenta una seconda lancetta, utilizzata per misurare i parziali dei tempi cronografici.
Questa grande complicazione portò una vera svolta nel mondo degli orologi da uomo, con uno stile ed eleganza senza tempo, una cassa in acciaio, vetro zaffiro e cinturino in pelle di coccodrillo.
Molte altre furono le collezioni IWC Portoghese, fra le più celebri si ricordano lo Yatch Club Chronograph, il cronografo monopulsante, il calendario annuale e successivamente il calendario perpetuo, realizzati anche in diversi materiali pregiati come l’oro rosso.
AQUATIMER: LA COLLEZIONE PER I SUBACQUEI
Negli anni Sessanta IWC decise di lanciare sul mercato un orologio che potesse essere fin da subito un punto di riferimento per chi praticava sport subacquei, ecco che nasce Aquatimer.
Cassa impermeabile fino a 20bar (200m) e ghiera girevole posizionata all’interno del quadrante sotto al vetro zaffiro, per scongiurare spostamenti involontari durante le immersioni.
Aquatimer è dunque un oggetto destinato a diventare un must per chiunque pratichi diving.


PORTOFINO: ICONA DI STILE
Alla fine degli anni Ottanta, successivamente a quella che viene chiamata “la crisi del quarzo”, Gunter Blumlein, leader di IWC, riprese uno schizzo realizzato da Kurt Klaus, all’epoca un giovane orologiaio, il quale raffigurava un raffinatissimo orologio da tasca trasformato in un orologio da polso. Nacque così il Portofino, dotato di una cassa tonda, anse dritte ed un quadrante semplice di facile lettura, con indici classici, lancette essenziali e quella eleganza definita dal concetto di “less is more”.
Il nome fu scelto per le emozioni emanate dalla cittadina della riviera ligure, divenuta meta molto amata dalle celebrità negli anni Cinquanta, riconosciuta come icona della “dolce vita”.
Negli anni furono molte le varianti che entrarono a far parte della famiglia Portofino, fra le più celebri si ricorda il cronografo, la versione ultrasottile, con una cassa dal diametro di 32 millimetri, e il calendario perpetuo. Successivamente fu creata anche una versione femminile, con una dimensione di cassa ridotta, mantenendo sempre uno stile raffinato, senza perdere la propria essenza. La famiglia Portofino è, quindi, la linea di orologi IWC con più varianti, capace di soddisfare le esigenze e il gusto di più clienti.